sabato 11 giugno 2016

Quattordicesima tappa

11 giugno Olsborg/Setermoen

Alle 6 sono quasi pronto, mi avvio senza colazione, quella cucina mi ha fatto passare la voglia di mangiare.

Iniziano i 2 km di salita per arrivare alla E6, faccio una fatica boia, mi riprometto di fermarmi all'area di sosta di cui parlano le indicazioni stradali. Per arrivarci, dallo incrocio, sono altri 4 km circa di salita, lenta, continua, snervante e stancante e dopo oltre un'una arrivo all'area di sosta.

Qui vedo due camper con targa italiana, un signore che si aggira per il parcheggio, mi siedo su una panchina e la bandiera che ho sul carretto fa il resto.
Filippo, è il nome del signore, mi avvicina ed iniziamo a parlare, spiego quel che faccio e chiedo dell'acqua calda per farmi un te, alla fine poco prima di partire ne ho bevuti cinque. Sono due coppie, non gli ho chiesto da dove vengono e non mi ricordo i nomi degli altri tre, un paio di foto e mi riavvio.
Il dolore alla gamba a momenti va e a momenti viene, vado piano ed ogni 5/6 km faccio una lunga sosta.

Il dolore e la fatica aumentano lungo le discese, fatico a trattenere il carretto, potrei trascinarlo ma sarebbe ancora peggio, il saliscendi continua fino ad Olsborg, qui pensavo di trovare un campeggio ove fermarmi un paio di giorni, purtroppo sia il gps, che Google, che il ciclista incontrato per strada avevano torto, non c'è alcunché.

Quella di fermarmi in un luogo così sperduto è cosa che non mi passa per la testa, il primo campeggio è a 37 km, da lì, il distributore ove mi trovo, passa il bus di linea Tromsø-Narvik, devo attendere un paio di ore, ma decido di fare quei 37 km così.
A Setermoen oltre al campeggio c'è un discreto centro abitato, quindi pensare di fermarmi  un paio di giorni non mi spiace, inoltre non appena arrivo noto con piacere che c'è festa.

In campeggio ci resterò solo per una sera, il tempo di mettere a posto un paio di cose.

Tredicesima tappa

10 giugno Sagelvvatn

Finalmente una notte di sonno e riposo, ieri sera il proprietario, dopo che gli avevo detto che mi era impossibile piantare la tenda mi permette di dormire nella cucina. Mangio qualcosa al bar e prima di uscire mi avvicina e mi da la chiave di uno dei bungalow dicendomi che i clienti, che hanno già  pagato, stasera non arriveranno quindi posso usufruire senza aggiunte nella casetta: pacchia!!!

Ho dormito e riposato davvero bene, però i dolori non si sono attenuati, comunque mi avvio verso le 8 e dopo un paio di km lascio il mare per inoltrarmi tra le montagne all'interno di una valle glaciale che collega questa parte del fiordo con quella di Nordkjosbotn, punto di incontro delle strade E6 ed E8, quest'ultima da Tromso porta in Finlandia, e che fino a Skybotn portando entrambi le diciture.
Paesaggio campagnolo, con tanti prati coltivati a foraggio.

A Nordkjosbotn penso di trovare la stazione dei bus e cercare le informazioni su un eventuale servizio che porti fino a Rovaniemi e da lì continuare la camminata. Illusione pura, c'è una stazione ma manco una pensilina od una biglietteria, cerco informazioni presso gli autisti dei bus ma tutti mi dicono che non ci sono automezzi pubblici che vadano in quella direzione da quel posto.
L'unico campeggio è chiuso, la gamba mi duole, ma decido di continuare.

Di nuovo lungo la costa, 12 km circa, e in quel tratto il tempo cambia in maniera decisa, esce il sole, il cielo da grigio diventa blu con qualche macchia bianca e riesco a fare alcune fotografie.
Lungo la strada, il fetore che arriva dagli essiccatoi dello stoccafisso, in norvegese, tørrfisk, me ne fa notare uno presso il quale c'è il proprietario, mi avvicino e riuscendo ad entrare, sono all'aria aperta ma protetti da reti, scatto un paio di fotografie, cerco di parlare con il signore, che parla solo norvegese, quindi continuo.

Finito il tratto costiero la strada gira a sinistra in direzione Narvik e prosegue con un continuo saliscendi.
Di nuovo il paesaggio cambia, stavolta non prati ma bosco con vari tipi di piante, su tutte betulla, pini ed abeti.
Dall'uscita da Nordkjosbotn sto camminando sulla vecchia statale, lontano dal traffico. In questo tratto di strada mi prodigo pure nella raccolta di legnetti per il fornellino in quanto prevedo sosta allo stato brado.
Purtroppo non riesco a trovare un posto dove piazzare la tenda, un segnale stradale mi indica un'area di sosta a 2 km mentre alla stessa distanza c'è un campeggio, ho bisogno di una doccia.

Opto per la seconda, ed inizio la discesa verso Sagelvvatn, ove arrivo verso le 22:10, non c'è anima viva nonostante il campeggio sia pieno.
Mi faccio la doccia e mi sistemo sul pavimento di quella che dovrebbe essere la cucina, cosa a dir poco squallida, ma ha il pavimento riscaldato, telo isolante, materassino, sacco a pelo: buonanotte!