venerdì 24 giugno 2016

Ultimo commento

25 giugno Bergen 

Che dire, stavolta é andata male.
I "sintomi" c'erano fin dall'inizio, il fatto di avere dimenticato a casa diverse cose importanti, e dopo avere fatto e rifatto alcune volte lo zaino ed il borsone, dopo avere controllato minuziosamente come mai avevo fatto prima.

La poca voglia di partire che mi aveva preso, per carità, questo mi succede ad ogni partenza, ma stavolta era più forte del solito, ma dovevo insistere!
Oltre a questo ci si è messo pure il cattivo tempo, come mai avevo avuto, è si vero che di camminate sotto la neve e la pioggia ne ho fatte, di vento ne ho preso, ma qui la cosa è diversa, molto diversa dal solito, lo è e di molto, rispetto alla Finlandia, attraversata lo scorso anno, rispetto alla costa baltica, che in fatto di mal tempo ha ben poco da invidiare alla Norvegia, se non per il fatto che qui il freddo è assolutamente "diverso".

Come in parte avevo previsto, anche il percorso è diverso da quanto fatto fino ad ora, potrebbe essere simile alla costa sud dell'Inghilterra, ma veramente per poche cose.
Qui la strada è quella, le uniche alternative sono i traghetti ove possibile, e strade che farebbero allungare il percorso di diverse centinaia di km, ma io avevo scelto questa!

E poi il piccolo incidente, una caduta banale sul fianco sinistro e botta sul lato esterno del ginocchio con le conseguenze che mi stanno riportando a casa.
24 e più ore di treno sino a Bergen, passando per Trondheim ed Oslo, perché una cosa non posso farmi mancare, visitare questa città, patrimonio dell'UNESCO.

Da qui poi in traghetto fino in Danimarca per poi giungere ad Herne, in Germania, e qui sostare qualche giorno prima del rientro previsto per il giorno 5 luglio.
Mentre scrivo sono sul treno che fa Fauske mi porta a Trondheim, e sto male a vedere ciò che mi sto perdendo, paesaggi da favola, km e km da fare nella più totale solitudine, disturbato solo dal traffico della E6, con centri abitati a decine di km di distanza l'uno dall'altro.

Grandi boschi di pini, betulle ed abeti, con le alci, cavoli ne ho vista una ma non avevo la macchina a portata di mano, però stavolta non l'ho persa.
Poi ci sarebbe il passaggio del circolo polare, qui a quota 680 mslm, con tanto di centro turistico annesso. Terreno montagnoso ma con bellissime vallate.

Poi c'è il tratto che da Oslo porta a Bergen, ragazzi é una cosa incredibile, peccato non riesca a fare fotografie, troppe gallerie, ma i pochi passaggi che permettono di dare uno sguardo al panorama, fanno vedere delle cose stupende. Mi dicono che è zona molto turistica, che i sentieri sono tanti e che attraversale qui, le montagne, è possibile ed estremamente facile se muniti di cartine del luogo.

Un piccolo rimpianto per tutto ciò, ma la salute per prima, anche perché i progetti per il futuro son lì che aspettano di essere messi in pratica e rovinarsi, per insistere su qualche cosa che per il momento non va, penso sia da scemi.
Stasera sarò felice di rincontrare degli amici conosciuti lungo la via de la Plata, sarò ospite da loro, ed approfitterò per visitare la città con chi la conosce.

Spero che le foto siano di vostro gradimento.
Vi salutò così, ringraziandovi per avermi seguito sperando di non avere deluso nessuno, ma gli incidenti capitano, sarebbe potuto succedere ovunque, è successo stavolta, pazienza!!!
Alla prossima, spero... non ve lo dico, è una sorpresa... pure per me!!! 😁😆😂

Mandi, mandi e po mandi a tutti!!!

giovedì 16 giugno 2016

Diciasettesima tappa

16 giugno Fauske

Come iniziare a parlare di questa per me penosa tappa?
Come prima considerazione vorrei far notare una cosa: sono 21 giorni che sono in viaggio ed ho percorso oltre 600 km, troppo pochi per uno come me, troppo pochi!!! Lo scorso anno dal 6 al 19 giugno avevo percorso più o meno lo stesso numero di km.
Ad oggi la strada percorsa è di poco inferiore i mille km ed averne percorsi poco più del 60% a piedi non va bene.

La prima settimana è andata abbastanza bene, nonostante il freddo ed il terribile vento, ma poi è arrivata la pioggia che aggiunta agli altri due elementi vi assicuro che è demotivante. A quanto scritto, va poi aggiunta la "tortura" delle gallerie, lunghe strette e non illuminate, naturalmente proibite a pedoni e ciclisti.
Tutto questo non sarebbe stato poi un problema insormontabile, ci sono autobus e traghetti vari che possono sopperire a tale situazione, mentre  per problemi fisici il discorso cambia.

Quest'anno solo, e dico solo, 2 vesciche, in compenso ciò che mi ha rotto le uova nel paniere sono state le infiammazioni, in modo particolare al ginocchio sinistro.
A differenza del primo cammino in Spagna, stavolta sono stato attento a non esagerare, nonostante ciò ora mi ritrovo con una gamba che pare un'anguria di quelle lunghe, gonfia con delle petecchie all'altezza della caviglia ed un dolore di poco inferiore a quello provato sul primo cammino.
Ho fatto di tutto e di più, ma non sono capace di stare fermo in queste situazioni, mi devo comunque muovere, ma non voglio mettere in pericolo la gamba per insistere.

Quindi ho deciso di fermarmi tre giorni qui a Fauske, quindi provare a percorrere i 36 km che mi separano da Fauske a Rognan (ci sono due gallerie) e vedere quel che succede, caso i problemi non si dovessero risolvere proseguirei con i mezzi pubblici fino a Bergen e da lì con il traghetto raggiungerei la Danimarca, con la speranza che nel frattempo l'infiammazione sia passata, e da lì proseguirei.
Una volta ho fatta la stupidaggine di insistere, dopo finito il cammino, tra l'altro interrotto a Pereje, ho usato un bastone per molte settimane, e passato ore disteso a farmi impacchi di ghiaccio. Quindi abbiate pazienza, anche io ogni tanto vado in tilt!

Ieri ho raggiunto Narvik in autobus, ho lasciato riposare la gamba, mi sono spalmato l'impossibile e mi sono imbottito di pastiglie che mi sono sembrati degli zuccherini, giunto in città mi sono ancora riposato fino a non avvertire dolore, quindi verso le 19:30 ho deciso di provare a muovermi lentamente.
Ho percorso 25 km in tempi a me impensabili, ciononostante il problema si è riproposto in maniera ancora più violenta. Ad una fermata del bus ho deciso di attendere che arrivasse il Narvik-Bodo, 6 ore seduto su una panchina a farmi continuamente del tè per tenermi caldo.
                                                         Incontri notturni

Alle 07:30 arriva e ci salgo, quando le previsioni parlano di pioggia ci azzeccano in maniera incredibile, appena sul bus inizia diluviare.
L'autista del bus, dopo che gli ho espresso le mie richieste mi fa un biglietto per 38€ circa, rimango perplesso, così tanto per 60km, invece l'uomo mi fa superare quelle interminabili gallerie, oltre 10, quelle che riesco a contare, altre non le vedo perché dormo, e quasi tutte quelle che ho visto non avevano la possibilità di essere raggirate in alcun modo. Addirittura ieri arrivando a Narvik, in una hanno chiuso l'accesso alla vecchia strada.

Quindi il traghetto, che è obbligatorio per chi percorre la E6 nel tratto Skarberget-Bognes.
All'arrivo cerco una sistemazione decente, un buon campeggio.

martedì 14 giugno 2016

Sedicesima tappa

14 giugno Lapphaugen

Ha piovuto tutta la notte e continua.
Verrebbe voglia di fermarmi, ma se comincio così non arrivo più a Bergen.

Per rispondere a Massimo, mi sarebbe piaciuto molto ma come detto sopra se non mi muovo... tra le altre cose questo cattivo tempo, che oramai mi accompagna dall'inizio della seconda settimana, sta diventando troppo dispendioso, è difficile se non impossibile trovare da campeggiare, il terreno è zuppo, nei campeggi è difficile trovare il posto dove piantare i picchetti, è tutto terreno pietroso, tra l'altro anche trovassi posto, fa freddo e non come da noi o sul cammino di Santiago, li trovi ostelli a 12€ al massimo, qui se ti va bene trovi la signora gentile che ti fa lo sconto, come oggi 20€ invece che 35, e non le ho chiesto alcunché, ma non tutti i giorni è cosi. Inoltre, per quel che riguarda il camping precedente, erano finite le giornate del prendi 4 e paghi 1.

Ma veniamo alla giornata.
Parto dopo le 9, devo fermarmi al parco che mi è stato segnalato, è un'occasione unica per me per vedere alcuni animali.
Diluvia, scende così tanta acqua che riesco pure a bagnarmi attraverso quella meravigliosa giacca che porto.
Come mi avevano detto sabato scorso, oggi martedì ci sarebbe stato molto traffico di mezzi pesanti ed infatti la strada non è sicura come gli scorsi giorni.
La strada è tutta in leggera salita.

Al bivio per il parco leggo con spiacere che si trova ben 3 km fuori dal percorso, ma mi dico che vale la pena andarci.
Arrivo sul posto verso le 11.45, i 6 km che mi avevano dato come distanza, sono raddoppiati.
Entro quasi subito, per non perdere tempo, e comincio il mio giro tra le recinzioni.
Non sono delle gabbie ma dei grandi recinti, ad occhio, di circa 10000 mq ognuno è c'è ne sono una decina.
Orsi, lupi, buoi muschiati, volpi polari, linci, manca solo l'alce, non che non ci sia, ma non si vede, a questo punto son certo non ne vedrò mai più una!!! Presso questo recinto incontro due ragazzi norvegesi, uno di loro mi racconta che, la settimana prima, se l'è ritrovata faccia a faccia ed è pure riuscito a farle diverse foto!

Dopo circa 3 ore esco, non ha mai smesso di piovere e le foto son venute così così, per non dire male.
Mi riavvio con il pensiero di farmi i tre km all'indietro, invece incontro un postino che mi dice che a meno di un km dal centro c'è una deviazione, questo mi accorcia di circa 4,5 km la strada.
Mi mancano solo pochi km al prossimo campeggio, ma ci arrivo ed è chiuso oltre che in disfacimento.
Il successivo deve essere un albergo, a meno di 3 km, vado avanti, al limite cercherò un qualche buco asciutto.

Arrivo dopo circa mezz'ora e come detto sopra trovo la sorpresa, è un campeggio con bungalow, e sistemazione per il prezzo descritto.
Domani se non cambia penso che prenderò una decisione drastica, comincerò a scendere verso Bergen con mezzi pubblici e navi, non posso andare avanti così, non sono un esploratore e tantomeno un eroe.

lunedì 13 giugno 2016

Quindicesima tappa

12/13 giugno Fosseng, campeggio

Arrivare in questo luogo sperduto è stata una decisione presa dopo avere constatato che il posto dove mi trovavo dava i brividi, non mi soffermo a descrivere il proprietario, ma me ne vado proprio schifato.
Al pomeriggio, dopo avere sistemato le ultime cose con la biancheria, iniziò a vagare per Setermoen alla ricerca di un luogo ove accamparmi, giro per oltre un'ora senza trovare alcunché. Spero sempre di stare vicino al centro abitato in modo da avere a disposizione qualsiasi cosa dai negozi ad una farmacia.

Mi decido a controllare se ci sono delle strutture nei paraggi e ne trovo una a soli 13 km un campeggio, mi arrischio, ma piuttosto che stare fermo.
Mi avvio in quella direzione, lungo la E6.
Al mattino girovagando per il campeggio non avevo avvertito alcun dolore alle ginocchia, quindi mi son ritenuto fortunato, purtroppo dopo un paio di km il dolore s'è ripresentato più forte che mai.
Il passo si è fatto più lento e le soste più frequenti, quindi arrivo alla località predestinata dopo le 20.

Mi accoglie una ragazza alla quale spiego che cerco un luogo asciutto per passare l'intera giornata oltre che due notti, mi dice che di asciutto hanno solo i bungalow, naturalmente le spiego la situazione, alla fine acconsente, dopo avere sentito i proprietari, a darmi per 30€ uno dei bungalow per le due notti: come dire di no?
Finalmente al caldo ed all'asciutto, comincio a verificare ogni possibilità, tra queste c'è quella di prendere il bus per Narvik, cercare un ostello e fermarmi li un paio di giorni, oppure avviarmi a brevi tappe verso quel centro senza forzare, ho notato che i luoghi ove fermarmi lungo la strada sono molti e tra l'altro dovrebbe arrivare pure il bel tempo.
Intanto passo la notte al caldo, in un letto, con la pioggia che fa da sonnifero ticchettando sulla lamiera del tetto.

Al mattino fatico ad alzarmi e lo faccio perché vorrei sapere se qualcuno per caso va in paese, avrei bisogno della farmacia, purtroppo il mio eucalipto è "scaduto", no ha più l'effetto col quale mi ha tolto diverse volte dai guai in queste situazioni.
Vado verso la casa dei custodi e qui trovo Gry, la madre di Julie, la ragazza che ho visto ieri sera, e Svein il suo compagno, chiedo loro, mi dicono che lui ci deve andare e deve andare proprio in farmacia, "che culo" penso io!
Un paio di caffè, quattro chiacchiere, mi dicono che sono in quella casa dal mese di aprile, quando la loro casa è andata totalmente distrutta in un incendio, nel quale hanno pure perso il loro gatto quindicenne.

Ci rechiamo in paese, trovo quel che cerco e faccio un poco di spesa, pranzo con loro e mi propongo per fare la pasta.
Dopo pranzato arrivano i waffel con marmellate di frutti di bosco a crudo, buonissime, poco zuccherate, mantengono tutto il loro sapore ed il colore originale, non vengono cotte con montagne di zucchero come siamo usi far noi, ma bensì le frullano le zuccherano poco quindi le congelano, è come mangiare la frutta appena colta, solo un poco più dolce, fantastiche!
Tra le altre cose ricevo delle buone notizie riguardo al percorso, fino ad un centinaio di km dopo Narvik non ci sono gallerie e comunque mi dicevano che non c'è bisogno di andare a prendere il bus alla fermata, basta fermarlo per strada e si viene caricati, inoltre c'è la possibilità di un traghetto che passa oltre il tratto più "carico" di gallerie, tutto da pensare.

Domani, in base a come mi sento, ho a 6 km da qui un parco nel quale è possibile vedere la fauna selvatica del posto, non è uno zoo, vedrò!

sabato 11 giugno 2016

Quattordicesima tappa

11 giugno Olsborg/Setermoen

Alle 6 sono quasi pronto, mi avvio senza colazione, quella cucina mi ha fatto passare la voglia di mangiare.

Iniziano i 2 km di salita per arrivare alla E6, faccio una fatica boia, mi riprometto di fermarmi all'area di sosta di cui parlano le indicazioni stradali. Per arrivarci, dallo incrocio, sono altri 4 km circa di salita, lenta, continua, snervante e stancante e dopo oltre un'una arrivo all'area di sosta.

Qui vedo due camper con targa italiana, un signore che si aggira per il parcheggio, mi siedo su una panchina e la bandiera che ho sul carretto fa il resto.
Filippo, è il nome del signore, mi avvicina ed iniziamo a parlare, spiego quel che faccio e chiedo dell'acqua calda per farmi un te, alla fine poco prima di partire ne ho bevuti cinque. Sono due coppie, non gli ho chiesto da dove vengono e non mi ricordo i nomi degli altri tre, un paio di foto e mi riavvio.
Il dolore alla gamba a momenti va e a momenti viene, vado piano ed ogni 5/6 km faccio una lunga sosta.

Il dolore e la fatica aumentano lungo le discese, fatico a trattenere il carretto, potrei trascinarlo ma sarebbe ancora peggio, il saliscendi continua fino ad Olsborg, qui pensavo di trovare un campeggio ove fermarmi un paio di giorni, purtroppo sia il gps, che Google, che il ciclista incontrato per strada avevano torto, non c'è alcunché.

Quella di fermarmi in un luogo così sperduto è cosa che non mi passa per la testa, il primo campeggio è a 37 km, da lì, il distributore ove mi trovo, passa il bus di linea Tromsø-Narvik, devo attendere un paio di ore, ma decido di fare quei 37 km così.
A Setermoen oltre al campeggio c'è un discreto centro abitato, quindi pensare di fermarmi  un paio di giorni non mi spiace, inoltre non appena arrivo noto con piacere che c'è festa.

In campeggio ci resterò solo per una sera, il tempo di mettere a posto un paio di cose.

Tredicesima tappa

10 giugno Sagelvvatn

Finalmente una notte di sonno e riposo, ieri sera il proprietario, dopo che gli avevo detto che mi era impossibile piantare la tenda mi permette di dormire nella cucina. Mangio qualcosa al bar e prima di uscire mi avvicina e mi da la chiave di uno dei bungalow dicendomi che i clienti, che hanno già  pagato, stasera non arriveranno quindi posso usufruire senza aggiunte nella casetta: pacchia!!!

Ho dormito e riposato davvero bene, però i dolori non si sono attenuati, comunque mi avvio verso le 8 e dopo un paio di km lascio il mare per inoltrarmi tra le montagne all'interno di una valle glaciale che collega questa parte del fiordo con quella di Nordkjosbotn, punto di incontro delle strade E6 ed E8, quest'ultima da Tromso porta in Finlandia, e che fino a Skybotn portando entrambi le diciture.
Paesaggio campagnolo, con tanti prati coltivati a foraggio.

A Nordkjosbotn penso di trovare la stazione dei bus e cercare le informazioni su un eventuale servizio che porti fino a Rovaniemi e da lì continuare la camminata. Illusione pura, c'è una stazione ma manco una pensilina od una biglietteria, cerco informazioni presso gli autisti dei bus ma tutti mi dicono che non ci sono automezzi pubblici che vadano in quella direzione da quel posto.
L'unico campeggio è chiuso, la gamba mi duole, ma decido di continuare.

Di nuovo lungo la costa, 12 km circa, e in quel tratto il tempo cambia in maniera decisa, esce il sole, il cielo da grigio diventa blu con qualche macchia bianca e riesco a fare alcune fotografie.
Lungo la strada, il fetore che arriva dagli essiccatoi dello stoccafisso, in norvegese, tørrfisk, me ne fa notare uno presso il quale c'è il proprietario, mi avvicino e riuscendo ad entrare, sono all'aria aperta ma protetti da reti, scatto un paio di fotografie, cerco di parlare con il signore, che parla solo norvegese, quindi continuo.

Finito il tratto costiero la strada gira a sinistra in direzione Narvik e prosegue con un continuo saliscendi.
Di nuovo il paesaggio cambia, stavolta non prati ma bosco con vari tipi di piante, su tutte betulla, pini ed abeti.
Dall'uscita da Nordkjosbotn sto camminando sulla vecchia statale, lontano dal traffico. In questo tratto di strada mi prodigo pure nella raccolta di legnetti per il fornellino in quanto prevedo sosta allo stato brado.
Purtroppo non riesco a trovare un posto dove piazzare la tenda, un segnale stradale mi indica un'area di sosta a 2 km mentre alla stessa distanza c'è un campeggio, ho bisogno di una doccia.

Opto per la seconda, ed inizio la discesa verso Sagelvvatn, ove arrivo verso le 22:10, non c'è anima viva nonostante il campeggio sia pieno.
Mi faccio la doccia e mi sistemo sul pavimento di quella che dovrebbe essere la cucina, cosa a dir poco squallida, ma ha il pavimento riscaldato, telo isolante, materassino, sacco a pelo: buonanotte!

giovedì 9 giugno 2016

Dodicesima tappa

9 giugno Hatteng

Porca paletta, cominciano i problemi alle ginocchia!
Ieri ho deciso per la sosta forzata, ho fatto un paio di km nel tentativo di trovare il campeggio libero, alla fine mi fermo l'ultimo del paese che non mi fa neppure pagare!

Stamane mi muovo verso le otto con l'intento di arrivare a Nordkjosbotn.
Solita descrizione del tragitto: costa del fiordo, con la vegetazione un poco varia, tempo che è così così, son partito con un piccolo scroscio di acqua, ghiaccio e neve, quindi tutto si è calmato, a parte il vento, mentre la neve continuava a cadere sulle cime circostanti, arrivando in certi punti fino sul mare.

Il vento dicevo, per la prima volta in questi giorni è stato il benvenuto, soffiando da nord, non molto freddo, mi ha mantenuto ad una buona temperatura senza gelarmi.
Ma il vero enigma della tappa son state le ginocchia, all'inizio leggermente doloranti mi è sembrato che man mano che procedevo lo fossero sempre meno, non ho forzato ed ho pensato di fare una lunga sosta per il pranzo.

Nel primo centro abitato, Hatteng, mi son fermato e qui son nati i problemi, il dolore è aumentato ed in punti diversi rispetto la mattina, quindi sosta in questo paese dopo una brevissima tappa.

Vari pensieri a questo proposito mi sono passati per la testa, primo fra tutti, arrivare a Nordkjosbotn  e da qui prendere un bus che mi porti oltre le montagne verso la Finlandia, che da qui dista un centinaio di km, altra ipotesi è pure quella di fermarmi qualche giorno da qualche parte in attesa che il tutto passi.

Stanotte mi imbottirò di qualche antidolorifico, olio di eucalipto a strafottere e domani si vedrà. Ad ogni buon conto, dato che sta ancora nevicando tutto attorno, mi fermo ancora nel campeggio, se non altro per godere del tepore della cucina e della "comodità" della sua panca.

martedì 7 giugno 2016

Undicesima tappa

7 giugno, Skybotn 

Anche stanotte ho dormito sul pavimento, della doccia stavolta, il telo che metto sotto la tenda, il materassino, il sacco a pelo, ed il cretino che viene a fare le pulizie all'una di notte!

Mi alzo presto, sono tutto dolorante, specie le gambe, ma so che hanno solo bisogno di essere messe in moto, devo andare alla fermata del bus e non voglio perderlo, son li alle 7:50, aspetto il primo che passa soprattutto per avere informazioni, ieri mi han detto che c'è un solo bus nella direzione da me scelta ed è alle 06:40. Qui me lo confermano, pazzesco!

Ritorno al campeggio per vedere se trovo qualcuno che va in quella direzione, nessuno! Ritorno in paese e vado verso un supermercato, qui incontro un signore al quale chiedo informazioni, mi da la stessa risposta delle altre persone ieri.
Ci parlo un poco e mi dice che mi da un passaggio fin dopo le gallerie, naturalmente accetto, ma va oltre e mi porta fino a Lokvollen.

Dopo avere pensato un poco mi muovo in direzione Skybotn, sono solo 33 km, col vento che si è alzato e le ginocchia quasi infiammate sarà comunque dura.
Pure oggi il cielo grigio non permette di fare molti scatti, ma qualcuno ci scappa, si notano spesso dei delfini che nuotano in direzione contraria alla mia, ma è difficile fotografarli con una "bridge".
Il percorso è il solito, un continuo saliscendi ed alcuni cantieri sulla strada, stanno costruendo l'ennesima galleria.

Quando mancano poco meno di 7 km ho una brutta sorpresa, c'è una galleria di 505 m che non avevo visto e nessuno mi aveva segnalato, non c'è divieto per pedoni e ciclisti, quindi mi attrezzo, pettorina e doppia luce e l'attraverso senza problema alcuno.
Comincia a piovere quando arrivò al campeggio, anzi diluvia, c'è forte vento ed ho male alle gambe ed un terribile mal di testa.

Stanotte, dopo avere finalmente fatto il bucato, ma non asciugato, dormirò su un divano nel sacco, qui non fa molto caldo, il campeggio non è come il sito dedicato enuncia, anzi, caro e cadente!

Decima tappa

6 giugno, Birtavarre

Il pavimento della cucina non è il massimo, ma se si ha sonno va benissimo pure quello, inoltre non devo stare a montare la tenda e magari passare una notte ventosa e fredda, fin che posso adotterò questo sistema, stare al caldo è quanto di meglio ci possa essere.

Parto presto, il punto di arrivo è lontano, e pensate un poco... dovrò camminare lungo la costa!
Stamane il tempo è buono, non c'è vento, pazzesco, deve essere un grande evento da ste parti, ogni tanto il sole fa capolino illuminando questo meraviglioso paesaggio, facendo riflettere le montagne innevate su questo splendido mare. Oggi diverse fotografie, sto usando entrambe le macchine ed il cellulare con questo ultimo pubblico qualche cosa su facciaprenotazione.

Nonostante tutto, il problema al ginocchio destro non è risolto e continua farmi male ed in certi momenti pare che il dolore voglia trasferirsi a quello sinistro.
Il percorso è veramente impegnativo, volendo fare un confronto con quello dello scorso anno, specie in Finlandia, quello era una vera passeggiata. Dopo pochi giorni avevo già fatto delle tappe lunghissime approfittando della luce, qui no, qui è veramente dura, il peggio è il vento!!!
I problemi alle gambe si fanno sentire sui tempi di cammino, avrei dovuto giungere ad Olderdalen poco dopo le 12, alle 14 entro solo in paese.

Qui il grande dilemma, prendo il traghetto, attraverso è scendo dall'altro lato del fiordo, risparmiando così almeno un giorno, oppure proseguo è giunto a Birtavarre prendo l'autobus per Skybotn evitando così due, anzi tre, lunghe gallerie!
Anche dall'altra parte c'è una ancor più lunga galleria e questa a quanto pare non ha nemmeno la vecchia strada a fare da supporto. Rimango sulla E6 (fino ad ora A6, però non torno a correggere).

Riparto verso le 14:30, sono circa 17 km, 4 ore e ci arrivo, magari, ma mi dimentico sempre delle ginocchia dolenti.
Il panorama non cambia se non per il fatto che si va rannuvolando, dopo una splendida giornata da camminatori.
La fatica si fa sempre più sentire e cresce assieme all'aumentare dell'intensità vento,, quando arrivo al campeggio sono quasi le 19, sono tutto dolorante, affamato ed assetato.
Non c'è nessuno alla reception, vado verso quella che sembra una cucina, qui trovo dei ragazzi che stanno cucinando, lei gentile mi offre un piatto di riso: meglio di così!!!

Chiedo e mi dicono che i proprietari passeranno verso le 22, spero proprio ne ho bisogno dato che hanno pure lavatrice ed asciugatrice, no più alcunché da mettermi e puzzo.
Alla fine nessuno si fa vedere!