martedì 7 giugno 2016

Decima tappa

6 giugno, Birtavarre

Il pavimento della cucina non è il massimo, ma se si ha sonno va benissimo pure quello, inoltre non devo stare a montare la tenda e magari passare una notte ventosa e fredda, fin che posso adotterò questo sistema, stare al caldo è quanto di meglio ci possa essere.

Parto presto, il punto di arrivo è lontano, e pensate un poco... dovrò camminare lungo la costa!
Stamane il tempo è buono, non c'è vento, pazzesco, deve essere un grande evento da ste parti, ogni tanto il sole fa capolino illuminando questo meraviglioso paesaggio, facendo riflettere le montagne innevate su questo splendido mare. Oggi diverse fotografie, sto usando entrambe le macchine ed il cellulare con questo ultimo pubblico qualche cosa su facciaprenotazione.

Nonostante tutto, il problema al ginocchio destro non è risolto e continua farmi male ed in certi momenti pare che il dolore voglia trasferirsi a quello sinistro.
Il percorso è veramente impegnativo, volendo fare un confronto con quello dello scorso anno, specie in Finlandia, quello era una vera passeggiata. Dopo pochi giorni avevo già fatto delle tappe lunghissime approfittando della luce, qui no, qui è veramente dura, il peggio è il vento!!!
I problemi alle gambe si fanno sentire sui tempi di cammino, avrei dovuto giungere ad Olderdalen poco dopo le 12, alle 14 entro solo in paese.

Qui il grande dilemma, prendo il traghetto, attraverso è scendo dall'altro lato del fiordo, risparmiando così almeno un giorno, oppure proseguo è giunto a Birtavarre prendo l'autobus per Skybotn evitando così due, anzi tre, lunghe gallerie!
Anche dall'altra parte c'è una ancor più lunga galleria e questa a quanto pare non ha nemmeno la vecchia strada a fare da supporto. Rimango sulla E6 (fino ad ora A6, però non torno a correggere).

Riparto verso le 14:30, sono circa 17 km, 4 ore e ci arrivo, magari, ma mi dimentico sempre delle ginocchia dolenti.
Il panorama non cambia se non per il fatto che si va rannuvolando, dopo una splendida giornata da camminatori.
La fatica si fa sempre più sentire e cresce assieme all'aumentare dell'intensità vento,, quando arrivo al campeggio sono quasi le 19, sono tutto dolorante, affamato ed assetato.
Non c'è nessuno alla reception, vado verso quella che sembra una cucina, qui trovo dei ragazzi che stanno cucinando, lei gentile mi offre un piatto di riso: meglio di così!!!

Chiedo e mi dicono che i proprietari passeranno verso le 22, spero proprio ne ho bisogno dato che hanno pure lavatrice ed asciugatrice, no più alcunché da mettermi e puzzo.
Alla fine nessuno si fa vedere!

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