giovedì 16 giugno 2016

Diciasettesima tappa

16 giugno Fauske

Come iniziare a parlare di questa per me penosa tappa?
Come prima considerazione vorrei far notare una cosa: sono 21 giorni che sono in viaggio ed ho percorso oltre 600 km, troppo pochi per uno come me, troppo pochi!!! Lo scorso anno dal 6 al 19 giugno avevo percorso più o meno lo stesso numero di km.
Ad oggi la strada percorsa è di poco inferiore i mille km ed averne percorsi poco più del 60% a piedi non va bene.

La prima settimana è andata abbastanza bene, nonostante il freddo ed il terribile vento, ma poi è arrivata la pioggia che aggiunta agli altri due elementi vi assicuro che è demotivante. A quanto scritto, va poi aggiunta la "tortura" delle gallerie, lunghe strette e non illuminate, naturalmente proibite a pedoni e ciclisti.
Tutto questo non sarebbe stato poi un problema insormontabile, ci sono autobus e traghetti vari che possono sopperire a tale situazione, mentre  per problemi fisici il discorso cambia.

Quest'anno solo, e dico solo, 2 vesciche, in compenso ciò che mi ha rotto le uova nel paniere sono state le infiammazioni, in modo particolare al ginocchio sinistro.
A differenza del primo cammino in Spagna, stavolta sono stato attento a non esagerare, nonostante ciò ora mi ritrovo con una gamba che pare un'anguria di quelle lunghe, gonfia con delle petecchie all'altezza della caviglia ed un dolore di poco inferiore a quello provato sul primo cammino.
Ho fatto di tutto e di più, ma non sono capace di stare fermo in queste situazioni, mi devo comunque muovere, ma non voglio mettere in pericolo la gamba per insistere.

Quindi ho deciso di fermarmi tre giorni qui a Fauske, quindi provare a percorrere i 36 km che mi separano da Fauske a Rognan (ci sono due gallerie) e vedere quel che succede, caso i problemi non si dovessero risolvere proseguirei con i mezzi pubblici fino a Bergen e da lì con il traghetto raggiungerei la Danimarca, con la speranza che nel frattempo l'infiammazione sia passata, e da lì proseguirei.
Una volta ho fatta la stupidaggine di insistere, dopo finito il cammino, tra l'altro interrotto a Pereje, ho usato un bastone per molte settimane, e passato ore disteso a farmi impacchi di ghiaccio. Quindi abbiate pazienza, anche io ogni tanto vado in tilt!

Ieri ho raggiunto Narvik in autobus, ho lasciato riposare la gamba, mi sono spalmato l'impossibile e mi sono imbottito di pastiglie che mi sono sembrati degli zuccherini, giunto in città mi sono ancora riposato fino a non avvertire dolore, quindi verso le 19:30 ho deciso di provare a muovermi lentamente.
Ho percorso 25 km in tempi a me impensabili, ciononostante il problema si è riproposto in maniera ancora più violenta. Ad una fermata del bus ho deciso di attendere che arrivasse il Narvik-Bodo, 6 ore seduto su una panchina a farmi continuamente del tè per tenermi caldo.
                                                         Incontri notturni

Alle 07:30 arriva e ci salgo, quando le previsioni parlano di pioggia ci azzeccano in maniera incredibile, appena sul bus inizia diluviare.
L'autista del bus, dopo che gli ho espresso le mie richieste mi fa un biglietto per 38€ circa, rimango perplesso, così tanto per 60km, invece l'uomo mi fa superare quelle interminabili gallerie, oltre 10, quelle che riesco a contare, altre non le vedo perché dormo, e quasi tutte quelle che ho visto non avevano la possibilità di essere raggirate in alcun modo. Addirittura ieri arrivando a Narvik, in una hanno chiuso l'accesso alla vecchia strada.

Quindi il traghetto, che è obbligatorio per chi percorre la E6 nel tratto Skarberget-Bognes.
All'arrivo cerco una sistemazione decente, un buon campeggio.

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