venerdì 27 maggio 2016

Prima tappa

26/27 maggio, Capo Nord

Dopo un viaggio un tantino stressante e stancante, arrivare ad Oslo alle 23, aspettare il primo autobus per Gardeanom, alle 3, quindi li giunto girare come uno zombie per l'aeroporto in attesa del volo alle 12:20, riuscendo a rubare qualche minuto di sonno in sala di attesa. Altre 4 ore di bus per arrivare alla meta, riuscendo pure qui a "strappare" qualche minuto di sonno, il pensiero che sia una giornata non molto positiva si fa strada!!!

Comunque, giunto sul posto per prima cosa comincio a mettere in piedi il carretto, un paio di persone mi si avvicinano e comincia così la spiegazione. Per primi una coppia di spagnoli, poi uno svizzero in bici, poi incontro un italiano in moto, quattro ne incontro all'interno del bar.
Quindi comincio il giro per visitare questo posto mitico, nulla di che, anzi lo definirei una presa in giro, primo non è il punto più a nord, un piccolo istmo alla sinistra guardando a nord si protende verso il polo di qualche centinaio di metri oltre, ma lì non c'era lo spazio per parcheggi, ristoranti e musei vari. Inoltre il costo per arrivare sul posto è proibitivo, nemmeno fosse come gli Uffizi o qualche altro bel museo (basta non sia di arte moderna). 43€ sola andata e biglietto di ingresso, solo quest'ultimo oltre 20€, per 30 km direi che è troppo! All'inizio ho pagato 60€, ma l'autista del bus quando ha saputo che sarei ritornato a piedi mi ha restituito circa 17€.

Ma non son qui per parlare di queste cose, devo parlare del viaggio: dopo avere deciso di muovermi subito mi avvio lungo la strada E 69, che attraversa il territorio fino ad Honnigsvag, una strada con un continuo saliscendi.
Il territorio è brullo, spoglio, pare la Toscana lungo la Francigena, un albero nemmeno a pagarlo oro, cammino sotto il sole di mezza notte, ma è un sole che non scalda, anzi! Il paesaggio è sferzato da un leggero e freddo vento, a momenti ci sarebbe bisogno della giacca ma poco dopo si suda?
Verso l'1:30 mi fermo, il sonno non concede tregua, monto la tenda vicino ad un'area di sosta, una fatica...

Sono così stanco ed assonnato che riesco a dormire sui sassi fino alle 7.
Sono senza niente nello stomaco, i crampi si fanno sentire, non ho niente di pronto e se anche potessi cuocere non riesco a trovare un pezzettino di legno, di gas fino in paese non se ne parla. Proseguo sperando di incontrare uno dei piccoli centri visti ieri dal bus e così è, dopo circa 8 km un campeggio, purtroppo hanno solo da bere, e giù di te, almeno quello.
Breve sosta, il paese è ad 8 km, poco dopo il piccolo aeroporto, il paesaggio, dopo avere lasciato "l'altipiano", cambia radicalmente, si cammina sul lungomare, qualche scatto, manco per poco una lontra, ma il dormire della scorsa notte non basta!

Giunto ad Honnigsvag mi metto a cercare le cose che mi mancano, soprattutto da mangiare e una bombola del gas.
Ieri nell'arrivare ho dovuto constatare che purtroppo sul percorso ci sono tre lunghe gallerie, da quasi 7km, quella che collega l'isola, la seconda da 4,8 km che punta direttamente al paese ed una, 60 km prima di arrivare qui, da quasi 3 km.
Mentre sto scrivendo, in anticipo sui tempi di 45 minuti, ma poi scopro che è cambiato l'orario, arriva il bus, chiedo e mi dicono che possono lasciarmi dove ho chiesto, l'autista è lo stesso di ieri sera.
Parto sapendo che probabilmente stasera mi fermerò esattamente dove mi lascerà la fermata del bus, o quantomeno la vicino, poi si vedrà!

Dimenticavo, qui non si muore di sete, ruscelli ovunque, unico inconveniente: a berla direttamente ci si spaccano i denti tanto è fredda.

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