martedì 31 maggio 2016

Seconda tappa

28 maggio, non so dove.

Subito la strada comincia a salire ed è una salita non molto pendente ma molto lunga.
Rispetto ai giorni scorsi il paesaggio è decisamente cambiato, la vegetazione comincia a farsi alta, betulle che raggiungono a malapena i 4 m, tutte piegate dal vento in malo modo, che evidentemente in ogni periodo dell'anno ha una sua direzione specifica, vi sono alcune piante che crescono letteralmente a zigzag. Non si vede altro come vegetazione  di alto fusto.

Pensavo di avere dormito abbastanza, ma non è così, è tutto un continuo sbadigliare, e fa freddo. Giunto sul l'altipiano mi vedo costretto ad indossare la giacca pesante, naturalmente dopo pochi minuti il sudore cola che mi pare di essere sotto la doccia e cosa divertente, vedo passare un gruppo di ciclisti, alcuni di questi sono in pantaloncini e maglietta a maniche corte.

Sull'altipiano, che ha una quota massima di 238 mslm, anche i gli alberi si fanno radi, ed è tutto un soffiare del vento ed il rumore dell'acqua di scioglimento che scende copiosa dai rilievi circostanti.
Non c'è alcunché fino a Skaidi, e qui a parte il distributore con annesso un piccolo negozietto c'è ben poco, provo a fare un poco di spesa, mi dimentico il sale!

Vado avanti alla ricerca di un possibile campeggio lungo gli 85 km che mi separano da Alta, al distributore mi hanno detto che uno c'è, peccato che sia uscendo dal paese.
Proseguo, lascio un grosso torrente che è diventato tale nel giro di pochi km, impressionante, ma la A6 ne costeggia uno decisamente più grosso ed il suo rumore mi accompagnerà per almeno un paio di giorni.

Dopo una decina di km il sonno riprende forza, mi fermo in una piccola area di sosta, almeno qui c'è una panchina che fa sempre comodo al mattino.

Riesco a mettere in moto, finalmente, la stufetta, e posso farmi un bel te ed una tazza di orzo caldo, non avete idea di quanto rimettano in piedi le bevande calde in questa situazione.

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